'L'Orologio di Sangue' di HannaSophieLewis

Titolo: L'Orologio di Sangue


Autore: HannaSophieLewis


Genere: Fantasy


Sottogenere: Narrativa Storica, Azione


Trama: la storia è un insieme di azione, storia e avventura, che si unisce a una grande ricerca. La protagonista si ritrova tutto d'un tratto catapultata in una realtà che le è tutt'altro che familiare, in un luogo fin dal primo momento a lei ostile, tra conflitti che durano da ormai innumerevoli secoli e altri che sbocceranno a causa sua; sarà costretta a combattere per qualcosa in cui fatica anche a credere e versare sangue, con suo grande rammarico e terrore, per avere anche la più piccola possibilità di tornare a casa, dalle persone che ama e che a loro volta le vogliono bene.


La trama scorre a una sua andatura, allargandosi e avvolgendo ogni personaggio, influenzandolo in modo sempre differente. Non abbiamo colto nulla di frettoloso o 'buttato lì' nonostante non sia ancora facile comprendere il filo conduttore e alcune cose siano da risistemare per garantire un impatto maggiore e duraturo, anche se le basi ci sono e possono essere considerate anche ben solide.


1. Correttezza grammaticale:


- Punteggiatura. Tutta la narrazione è caratterizzata dalla presenza di molte, forse troppe, virgole, a volte sì necessarie, mentre altre un po' meno. Questo comporta che quando invece ce n'è proprio il bisogno esse non ci sono, perché altrimenti sarebbero in eccesso. La presenza di questi segni di interruzione rallentano non poco la lettura e di primo acchito potrebbe risultare anche ben fastidioso, anche se con lo scorrere dei capitoli ci si abitua. In ogni caso, ti suggeriamo di porre più attenzione a questo fatto.


Qui a seguito ti facciamo notare alcuni errori ricorrenti, te ne annotiamo alcuni che abbiamo trovato nei primi cinque/sei capitoli per evitare di allungare troppo questa sezione vista la corposità dei capitoli, speriamo comunque che ti aiutino a schiarirti le idee e a trovare anche gli altri.


Il giovane non ragionò più di tanto, prima di spingerla a terra, chinarsi e voltarsi, scagliando il coltello che aveva estratto dalla manica —> la prima virgola non ci sta perché 'prima di spingerla a terra' sembra diventare un inciso, spezzando troppo il periodo.


Non ti rassegni, a volermi far preoccupare, eh? —> la prima virgola non ci va.


Perfino le ninfe che tutte le sere non mancavano di accostarsi sul ciglio della strada dovevano aver deciso di spostarsi altrove [...] → Qui invece le virgole mancano: perfino le ninfe, che tutte le sere non mancano di accostarsi al ciglio della strada, dovevano aver deciso di spostarsi altrove.


Attenta quindi alla quantità di incisi che decidi di inserire in un periodo, molto spesso rimuovere alcune virgole rende la frase più scorrevole e corretta.


Ti facciamo notare la stessa cosa qui, nel capitolo uno:


... solo perché, la mattina precedente, oltre ad averla raccolta lui stesso, aveva addirittura osato schiaffeggiare... → qui non c'è esattamente un errore, ma questa costruzione rende la lettura un po' troppo a "sighiozzo". Si può notare molto spesso questo tipo di costrutto, e a nostro parere può anche infastidire. Per un maggiore impatto, ripetendo ciò che abbiamo detto prima, è meglio costruire frasi magari più corte ma poco contorte e fluide, anche semplicemente rimuovendo delle virgole non necessarie.


Altri esempi simili:


Era senza fiato, quando si voltò verso di lei.


Era, però, ormai troppo tardi, quando aprì la bocca per gridare.


Erano già abbastanza lontani da non essere più a portata di orecchi, dopo qualche secondo.


era talmente impazzito, che non bastarono nemmeno due gendarmi per tenerlo fermo.


I battelli e le barche tonde che solcavano la superficie torbida e calma della Senna, insieme alle zattere minute di pertiche, parevano quasi immobili, sotto il cielo plumbeo disseminato di nuvole. —> che potrebbe tranquillamente essere risolto in questo modo: "I battelli e le barche tonde che solcavano la superficie torbida e calma della Senna, insieme alle zattere munite di pertiche, sembravano quasi immobili sotto il cielo plumbeo e disseminato di nuvole." Per di più non ci è molto chiaro cosa intendi con barche tonde.


Questo semplicemente per farti notare che molto spesso rendi i periodi più complicati di quanto non sia necessario, abusando di virgole. Quindi attenta alla divisione delle frasi, non sempre puoi tradurre l'intonazione che dai nella mente con le virgole nello scritto.  Per quanto riguarda gli incisi quello che possiamo consigliarti è di provare a leggere la frase rimuovendo quelle sezioni totalmente, come se si trovassero tra parentesi, per vedere se effettivamente vengono usati nel modo giusto.


Un'altra delle conseguenze dell'uso eccessivo degli incisi è anche una confusione per quanto riguarda la comprensione del significato e del soggetto della frase: succede infatti molto spesso che il soggetto si ritrovi separato a gran distanza dal suo verbo, rendendo la frase poco limpida, il cui significato non si riesce ad afferrare al primo colpo ma dopo una seconda o terza rilettura:


Il giovane all'improvviso le saltò addosso afferrandole repentinamente il collo e stringendolo tanto forte, da farle rovesciare la testa all'indietro —> La posizione della virgola è errata, sarebbe corretto: Il giovane le saltò addosso all'improvviso, afferrandole repentinamente il collo e stringendolo tanto forte da farle rovesciare la testa all'indietro.


Era troppo buio, perché riuscissero a vedere cosa ci fosse oltre il corridoio che conduceva alle mura di Ereignis. —> la prima virgola non ci va.


I gargoyle e le figure grottesche, scolpite nelle arcate di pietra che si scorgevano al passaggio, sembravano seguirli con lo sguardo, quando gli sfilarono davanti, esattamente come avevano fatto due gendarmi in prossimità di rue Saint-Martin, impegnati a pattugliare le città già dalle prime ore del mattino. —> Abbiamo notato che spesso nei periodi più lunghi tendi a fare un po' di confusione con la posizione delle virgole. In questo caso la frase costruita nel modo corretto dovrebbe essere qualcosa del genere —> I gargoyle e le figure grottesche, scolpite nelle arcate di pietra che si scorgevano al passaggio, sembravano seguirli con lo sguardo quando gli sfilarono davanti. Esattamente come avevano fatto due gendarmi in prossimità di rue Saint-Martin, impegnati a pattugliare...


Ti facciamo notare questa cosa semplicemente perché molto spesso in un periodo lungo è difficile da rendere bene, e le virgole spesso diventano difficili da gestire. Puoi introdurre un punto quando c'è un cambio di soggetto, rendendo il passaggio magari non più scorrevole ma sicuramente più chiaro e corretto.


Era decisamente più complicato, di quanto aveva immaginato, comprendere tutto quello che le stava dicendo. —> questo inciso non è necessario, non esattamente sbagliato, ma senza virgole questo periodo sarebbe più scorrevole.


... nei suoi appartamenti, e, a differenza di coloro che rimasero seduti sul divanetto... —> la virgola prima della e non ci va visto che c'è già un inciso (a differenza di coloro che rimasero seduti sul divanetto). (C'è poi una ripetizione di divanetto nel paragrafo successivo —> "girando di tre quarti il busto sul divanetto di velluto...")


L'ex Non-Bruciato si confondeva, nella notte, sospinto dal vento invernale che spirava alle sue spalle, ululando. —> L'ex Non-Bruciato si confondeva nella notte, sospinto dal vento invernale che spirava, ululando alle sue spalle.


Sono errori probabilmente dovuti all'intonazione che dai al parlato nella tua mente, non tutte le pause in quel caso sono corrette o possono essere 'tradotte' con delle virgole. Questi casi ne sono la prova.


Tuttavia questi errori proseguendo nella lettura diminuiscono sempre di più, fino a diventare quasi inesistenti negli ultimi capitoli pubblicati.


- Verbi. Non abbiamo riscontrato molti errori nella coniugazione dei verbi. Il tempo utilizzato è un passato, e troviamo che si adatti perfettamente a questo tipo di narrazione.


Nonostante questo ci sono degli accorgimenti che vorremo farti:


Capitolo 1: Cosa vorresti che io ci faccia → Cosa vorresti che ci facessi?


Sono presenti anche altre costruzioni simili, anche se anche quelle leggermente ambigue, che non risultano molto se non all'occhio di un lettore esperto.


- Altro. Abbiamo riscontrato, durante la lettura, l'assenza di "D" eufoniche, come nella frase "e esclamò", rendendo la lettura meno fluida. Ricorda che la D va posta nel caso la parola che segue la congiunzione o la preposizione inizia con la stessa vocale di quest'ultima, per cui è scorretto non metterla, così come lo è metterla se le vocali non sono concordi, come nei casi:


ed infine


ad una


e elegante


a andare


Altri errori:


Ingiù → In giù


Gli tagliò la strada → tagliò loro la strada. Hai utilizzato più soggetti, per cui il "gli" va al plurale poiché è più esatto.


Per poco non la fece scivolare. [...]" → lei effettivamente scivola, ma non rischia di cadere del tutto a terra dato che si blocca in tempo con le braccia.


Credi che riusciresti a sopravvivere anche per un secondo là fuori senza di noi? ... perché se la pensi così," —> i punti di sospensione non sono necessari.


il comandante Blanchard —> i titoli militari solitamente vanno scritti con la minuscola se accompagnati dal nome, quindi in questo caso è corretto. Quando invece il grado militare va a sostituire il nome (Il Comandante. Il Colonnello), e sono ufficiali, è consigliato scriverli in maiuscolo.


Alla fine del primo capitolo nelle note il nome di Lucille è scritto con due l, mentre nella narrazione con una.


Presta più attenzione quando utilizzi l'aggettivo/pronome possessivo "suo": abbiamo riscontrato più e più volte un uso ambiguo in quanto il possessore a cui il termine era riferito si differenziava dal soggetto della frase precedente e ciò potrebbe portare a un attimo di confusione. Quando in una stessa frase sono presenti più personaggi, ti consigliamo di specificare con il loro nome o soprannome, indifferentemente, senza però l'utilizzo del possessivo.


Ti consigliamo di non utilizzare caratteri tutti maiuscoli all'interno della narrazione: danno molto fastidio alla lettura e non svolgono appieno la funzione che dovrebbero invece svolgere, ovvero non danno quell'effetto di rabbia o frustrazione, ma tendono a far sembrare la storia meno professionale di quanto non sia in realtà. Troviamo sarebbe più ad effetto esprimere la frustrazione o qualsivoglia emozioni che imprimi nei caratteri maiuscoli attraverso frasi reali che ne danno atto, così da rendere la lettura più accattivante e più professionale.


Nel primo paragrafo del capitolo sette ci sono diverse parole e segni di punteggiatura scritti attaccati, immaginiamo che sia un problema di Wattpad, ma te le facciamo notare comunque alcune. Ti consigliamo di rivedere questo pezzo, così da sistemarlo tranquillamente.


Dalle calli indirezione ovest, diretti alla celebrazionepreparatoria dell'Evento, Gikhari di ultimagenerazione, Lacorrente veemente del fiume, arrivava perfinoa, le residenze deiNon-Bruciati, quattro angoli delponte, piùviuzze, punted'oro, ela secona metà, variealtezze, c'eral'area , alloggidel Vecchio, ipropri acquisti, Per dipiù, non facevaaltro, Urielle gli avevapermesso, eccetera.


In questo stesso capitolo ci sono alcune parole separate da dei trattini, immaginiamo sia un altro errore di Wattpad:


Waxen-stein, evi-tare, vi-sto, in-torno, condi-zioni, peri-coloso, ma-dre, af-franta, e così via.


2. Narrazione:


- Terminologia. Nei primi capitoli non troviamo molti termini adatti al tempo in cui si sta svolgendo, forse i dialoghi appaiono un tantino moderni, per così dire: infatti non abbiamo notato nel parlato molta differenza da un dialogo che potrebbe essere utilizzato in un'epoca passata, seppure i Non-Bruciati e gli Usurpatori trascendono il tempo in modo tutto loro. Gli altri personaggi non sembrano avere un lessico né modi di parlare abbastanza diversi, aggiungere questi piccoli dettagli sarebbe stato un tocco di classe e realismo in più, dando spessore non solo ai personaggi per le loro caratteristiche particolari, ma anche alla storia in sé.


Un appunto che forse andrebbe fatto è l'utilizzo delle parole volgari utilizzate nei primi capitoli per descrivere la ragazza appena spuntata dal nulla. Nonostante il loro utilizzo non sembri troppo sconsiderato, a nostro parere sono un po' troppo "moderne" se in riferimento all'anno in cui la storia è inizialmente ambientata; sembrano più parole da ventunesimo secolo che non diciottesimo. Sono presenti molti altri aggettivi offensivi (o imprecativi che siano) che potrebbero essere utilizzati senza però alterare nulla del loro significato; anzi, rafforzerebbero la divisione del mondo passato da quello contemporaneo, caratterizzando e anche particolareggiando la lettura: il divisorio tra due epoche non si viene a creare solo per l'evoluzione della tecnologia e per fatti storici, ma dai costumi, dai linguaggi diversi.


- Descrizioni. Ottime descrizioni, anche se a volte con periodi un po' troppo lunghi per rendere facile la visualizzazione. Non abbiamo mai la descrizione per filo e per segno di ogni arredo presente nella stanza (e questo è un bene), ma una descrizione piuttosto dettagliata dell'ambiente generale. I dettagli vengono illustrati in modo non troppo minuzioso, cosa che ci rende in grado di avere ben in mente l'ambientazione, ma allo stesso tempo da lasciare abbastanza spazio all'immaginazione, soprattutto quando ci imbattiamo nelle sezioni più "fantasy" della storia.


Stessa cosa vale per le descrizioni dell'aspetto fisico dei personaggi, soprattutto in alcuni passaggi del capitolo tre. Riusciamo a visualizzare immediatamente il personaggio con poche righe di descrizione chiara e ben fatta.


Bisogna però far notare che certi dettagli anche abbastanza importanti vengono inizialmente omessi, creando un po' di sconcertazione quando vengono citati dal nulla. Per fare un riferimento al testo, nella prima parte del capitolo uno non viene mai citato che il Lancettiere porta la maschera, ma quando i due ragazzi portano in salvo Allison, nascondendosi in un vincolo, viene nominato con nonchalance un ragazzo con la maschera. personalmente ci siamo sentiti spiazzati, perché non essendoci stati elementi di riferimento a questo fatto, non riuscivamo a capire di chi si stesse parlando.


Inoltre, troviamo che sarebbe stato anche opportuno la presenza di descrizioni in riferimento agli abiti, ai costumi dei personaggi per dare più verosimiglianza al testo. Avrebbero dato più concretezza del tempo diverso, avrebbero reso tutto più consistente. Una lacuna che rende evidente questo fatto è che quando la protagonista si ritrova catapultata in un posto totalmente sconosciuto, si rende conto che non è più nel ventunesimo secolo per la presenza della ghigliottina e dei gendarmi armati. Ma non traspare il fatto che siano vestiti in modo differente dal normale. Infatti né lei sembra accorgersi di questa differenza di costumi, né loro dello strano modo in cui è vestita lei. Da parte della ragazza inizialmente ci può stare, data la situazione in cui si trova, ma pensiamo che con il passare del tempo, due domandine se le possa fare, anche come riprova del fatto che lei non vuole credere di essere finita nel passato.


Per il resto, hai fatto davvero un lavoro ottimo.


- Dialoghi. Il realismo nei dialoghi è ciò che ce li ha fatti apprezzare di più. È bello vedere che hai deciso di trascrivere esitazioni e balbettii vari. Questa attenzione ai dettagli ci ha aiutato a vedere ancora più vivamente i personaggi e comprendere le loro insicurezze e paure.


Proprio per la loro originalità scorrono molto fluidi e permettono di immedesimarsi meglio nei pensieri dei protagonisti della storia, rendendo quest'ultima ben equilibrata tra parti "leggere" di contenuto e quelle più pregne.


La stessa attenzione è posta nelle ambientazioni e nei nomi dei luoghi, si nota la grande ricerca che è stata fatta dietro ogni pagina e ogni nome, dando quel tocco di verosimile in più, dando peso anche all'elemento storico, che non viene utilizzato solo unicamente come sfondo per l'opera in sé ma che si intreccia con le storie dei personaggi.


Ad ogni modo questi paiono sempre realistici e verosimili, anche se con gli accorgimenti che ti abbiamo fatto presente sopra saranno ancora più concreti, e contribuiranno anche nel particolareggiare i personaggi a cui hai dato vita.


- Ritmo della narrazione. Le scene nel loro senso generale sono descritte abbastanza bene anche se certe volte viene a crearsi un po' di ambiguità su termini utilizzati in modo improprio, come ad esempio l'aggettivo/pronome "suo". Per le scene d'azione nel primo capitolo possiamo solo che farti i complimenti, sono ben chiare e dettagliate, nonostante il ritmo forse un poco troppo accelerato che ha contribuito nell'aggiungere inverosimiglianza al testo, oltre che per i contenuti che andremo ad analizzare con più calma poco più avanti. Sarebbe stato carino gettare un occhio anche sul combattimento che si svolge intorno al Lancettiere e alla ragazza che lui cerca di proteggere per focalizzarlo magari anche sulla situazione di Dorian o solo anche della folla di gente che sta loro intorno.


Quello che possiamo consigliarti scrivendo questo tipo di scene è semplicemente di accorciare i periodi, potrebbe non accordarsi con il tuo stile, ma le scene d'azione sono veloci e frenetiche, con periodi più brevi, quindi questa sensazione di movimento va ad accentuarsi.


Per il resto non abbiamo nulla da dire, per quanto fossero lunghi i capitoli questi scorrevano molto bene, probabilmente grazie anche alla verosomiglianza delle costruzioni delle scene e coerenza dei dialoghi. Hai uno stile chiaro e pulito che funziona molto bene in questo genere.


Giusto negli ultimi capitoli poco si è capito del combattimento che si svolge all'interno dell'edificio, in quanto non tutto viene mostrato con la chiarezza dovuta e la medesima precisione che invece è presente all'inizio della storia. Ciò a ha reso sì che apparissero quasi un poco noiosi perché l'ambiguità fa perdere un poco l'interesse dato che non fin da subito è chiaro che la creatura che attacca Dorian è la medesima che Peter e Allison si ritrovano ad affrontare.


3. Analisi completa delle tematiche:


Nonostante il testo corposo, si è vista una quasi totale assenza di tematiche, o per lo meno quelle presentivengono accennate e trattate in maniera blanda. Ciò è derivato sia dal fatto che la storia è ancora all'inizio del suo percorso, sia forse per la poca attenzione prestata a questo dettaglio importante. Sebbene questa premessa iniziale, siamo riuscite ad estrapolare dal contesto alcuni elementi, che meritano sicuramente molta più attenzione.


Un primo elemento che può saltare più o meno all'occhio è l'attaccamento della ragazza verso la sua famiglia. Ciò è reso da alcuni brandelli di narrazione in cui esplicitamente viene detto. Quello che manca però è la riprova di questo fatto, una riprova che deve sia dare conferma che il suo sentimento non è campato in aria e sottile come il vento, sia rafforzare e caratterizzare la protagonista e le sue emozioni. Questo tipo di lavoro non avviene, facendo risultare la nostalgia e la mancanza dei familiari quasi come elemento superfluo e non proprio motivante delle azioni della ragazza.


Un'altra tematica, forse molto meno evidente della prima è anche la condizione sociale e civile della donna nei tempi andati. Ci riferiamo al fatto che quando i tre viaggiatori, una volta giunti a Vienna, decidono di andare a recuperare la mappa, Arianne si sente messa da parte confrontandosi con Allison, perché i due uomini che accompagnano la protagonista cercano di escluderla dalla missione perché per loro potrebbe rappresentare unicamente un peso. In questo atto viene fatta luce sul fatto che le donne vengono sempre e costantemente sottovalutate e che l'unica occasione in cui vengono considerate alla pari è perché hanno qualche dovere da compiere. Anche questo aspetto andrebbe notevolmente migliorato perché l'accenno nel testo è minimo e molto sottile.


4. Originalità:


Il concetto dell'Orologio di Sangue è tanto semplice, quasi banale, quanto interessante e bello. Abbiamo provato una grande soddisfazione quando Dorian ha spiegato la questione di Valerie. Il concetto dell'anima che si lega all'oggetto, un po' come un possedimento da parte di un fantasma, è un concetto semplice ma d'effetto. Hai usato una minuscola componente tipica dell'horror per arricchire questo universo in modo originale. Ciò non toglie però il fatto che l'elemento dei viaggi del tempo è molto frequentemente utilizzato e rare volte viene analizzato nel modo corretto, sia perché si corre sempre il rischio del paradosso, sia proprio per il suo uso sconsiderato. Per questo motivo ti consigliamo di stare molto attenta a non cadere in banali cliché ma nemmeno di elaborare una base troppo intrecciata che può causarti molte difficoltà.


L'unico cliché che abbiamo colto è semplicemente il concetto della Sesta Proprietaria, semplicemente perché "la prescelta", "la ragazza destinata", "l'eroina", ecc... sono ruoli ormai triti e ritriti. Il concetto dell'ultima proprietaria dell'Orologio di Sangue è naturalmente interessante per il ruolo che ha, ma proprio per questo dà quel sentore di già visto che ormai trasmette questa tipologia di ruolo centrale tipicamente femminile. Va aggiunto inoltre che lo schema della ricerca di un qualche oggetto magico sta divenendo elemento di cui fanno uso tutti, per cui anche da quel punto di vista cade un pochino nel banale. Si potrebbe anche fare un collegamento con la Trilogia delle Gemme, di Kerstin Gier in cui, anche lì, si va alla ricerca degli altri dodici viaggiatori per ottenere il loro sangue per scopi precisi. Certamente è molto diversa sia l'impostazione dei viaggi nel tempo, ma molto simile resta la ricerca.


- Impatto iniziale. Questo è molto buono, la copertina, seppur con qualche piccolo errore di spazio di cui parleremo dopo, è intrigante e insolita. Troppo spesso su Wattpad troviamo copertine con la solita modella in posa, in questo caso la particolare costruzione di questo orologio attira l'attenzione per la sua originalità.


La sinossi è scritta davvero molto bene, ciò che scoraggia a leggerla è forse la sua impostazione a 'monoblocco'. Crediamo che se fosse andata a capo un paio di volte in diverse occasioni si sarebbe rilevata meno difficile da leggere.


Ciò che forse può risultare un poco strano è l'inizio in medias res. È stato molto originale il fatto che tu abbia iniziato la storia non partendo dalla ragazza e il momento in cui viene portata indietro nel tempo, bensì dai personaggi maschili, ma in questo modo non viene fatta luce sui rapporti che legano tanto strettamente Allison con i suoi fratelli e familiari. Questo si potrebbe risolvere o con piccoli flashback all'interno della narrazione, anche sotto forma di sogno o ricordo, oppure una seconda parte del prologo che mostra i legami affettivi che uniscono la ragazza con la sua famiglia.


- Originalità della storia nel complesso. Non è semplicemente il concetto dell'orologio a creare un mondo fantasy, bensì abbiamo ambientazioni e creature perfettamente integrate nel mondo reale, c'è anche una buona struttura (anche se in certe occasioni un po' troppo contorta) della trama e dei viaggi nel tempo, nonostante certe incongruenze che poi analizzeremo con calma dopo. Con l'aggiunta della componente del viaggio nel tempo abbiamo una fusione di diversi sottogeneri davvero interessante. Siamo anche rimaste piuttosto colpite da come sei riuscita a integrare questi diversi aspetti, riuscendo a non farli cozzare per niente tra di loro.


Certamente, come abbiamo avuto l'occasione di dirti prima, non è un argomento da prendere assolutamente sottogamba per la sua difficoltà all'apparenza minima, ma vedrai che curando i dettagli che hai tralasciato, ciò che ne verrà fuori sarà un lavoro sufficientemente completo in tutte le sfumature.


- Originalità del titolo. Ci è piaciuto molto che il titolo non è solo una rappresentazione astratta degli avvenimenti della storia, non si tratta solo di un modo "carino" per abbellire il titolo, ma porta il nome di quella che è apparentemente una vera entità all'interno della storia.


L'Orologio è il tipico oggetto che scandisce il tempo, quindi un ottimo e classico simbolo per rappresentare una storia basata proprio su questo. Che poi sia un oggetto realmente utilizzato e sfruttato dalla protagonista per spostarsi tra gli anni è una piacevole aggiunta. Riesce a rendere il titolo più reale.


Anche il Sangue ha la sua importanza e il suo ruolo. Ci è parso chiaro nel momento in cui la voce che desidera il sangue e la violenza si è presentata ad Allison, prendendo il controllo.


5. Analisi delle falle:


- Contraddizioni. Durante il testo è possibile trovare varie contraddizioni, dalle più semplici a quelle che influenzano tutta la durata della lettura perché di grande importanza. Cercheremo per cui di mostrarti tutti quelli che siamo riusciti a trovare.


Quando Arianne e suo padre vengono attaccati da Vaudémont e dalla sua squadra, viene detto che i suoi scagnozzi in tutto sono sei o sette, mentre nella scena successiva al combattimento i cadaveri ritrovati sono una dozzina, quasi il doppio. In questa dozzina vengono inclusi anche i servi del Conte, anche se nulla viene detto riguardo al loro massacro?


Quando Dorian spiega ad Allison come funzionano questi viaggi del tempo, le dice che le loro azioni non hanno più nessun effetto non appena si trasferiscono in un'altra epoca. Allora come mai si danno tanta foga per salvare il Conte e la figlia, se poi tanto muoiono comunque non appena loro se ne vanno? E come può Vaudémont ucciderli, se anche lui è venuto dal passato/futuro?


Altro fatto che ci ha lasciate un po' sconcertate è il fatto che Dorian e il Lancettiere sono di epoche addietro rispetto a quella di Allison, seppure anche loro siano dei viaggiatori del tempo. Per cui, se Dorian, per quanto ne sappiamo, è nato nel diciottesimo secolo, come fa a trasportarsi nella vienna del diciannovesimo secolo? Sarebbe come se viaggiasse nel futuro, non nel passato, no?


In un primo momento, dopo la serie di eventi che l'hanno condotta a "fidarsi" dei due uomini, Allison sembra essere molto riconoscente ai due, dopo tutto l'hanno salvata da una morte terribile e sono gli unici che la aiutano e cercano di proteggerla da ogni sorta di male. Perché allora la riconoscenza della ragazza si trasforma poi in fastidio verso i due, a tal punto da cercare di allontanarli da sé?


In un'occasione viene fatta luce su un aspetto della vecchia vita di Allison, e il lettore viene di conseguenza a sapere che la ragazza praticava scherma. Ma quando Peter cerca di insegnarle le basi dell'arte della spada lei sembra essere del tutto incapace di alcunché. Possiamo capire, scherma e la spada sono due "sport" diversi, a partire dall'arma che nel secondo caso è molto più pesante, ma in ogni caso certe tecniche di movimento sono simili. Se non per la pesantezza per l'appunto della spada, lei potrebbe benissimo difendersi senza grandi problemi.


Quando Peter e Allison vengono attaccati per la prima volta dai Bruciati, dove finisce Dorian, che per di più doveva fare da sentinella in caso di pericolo?


- Pezzi mancanti. La ragazza, da quanto ci sembra, nel capitolo in cui appare per la prima volta, viene ferita. Tuttavia né lei né chi la accompagna sembra preoccuparsi affatto delle sue ferite, una delle quali al capo, quindi potenzialmente grave e pericolosa. Durante la fuga potremmo accettare che non ce ne sia il tempo, ma quando entrano nel bordello e si fermano in una stanza per recuperare le forze? Neanche lei stessa sembra occuparsi della ferita, e se qualcuno lo fa non ci viene mai fatto intuire. Inoltre, vorremmo aggiungere che nel capitolo in cui lei si mette ad esercitarsi in combattimento con il Lancettiere, la ragazza subisce vari impatti, che immaginiamo molto dolorosi, ma già nel capitolo dopo, che racconta fatti avvenuti poche ore dopo, ogni male è scomparso e lei sembra non curarsene, come sopra.


Cosa simile per Blanchard nel capitolo tre, che addirittura subisce un'amputazione della mano, a parte la reazione iniziale di dolore, in cui cade in ginocchio e tutto il resto, non abbiamo quasi mai un momento in cui sembra affetto dalla ferita o dalla copiosa quantità di sangue che avrebbe dovuto perdere in un caso del genere. Anche Isaac ne rimane giustamente sorpreso, abbiamo quella che potrebbe essere una breve spiegazione logica, cioè l'effetto dell'Erbadora. Eppure il tempo che passa è davvero tanto, e diciamo che il Comandante non se ne sta piuttosto tranquillo, ti facciamo notare che una ferita del genere, se non curata con attenzione, può essere letale. Quindi sarebbe forse stato meglio se in qualche modo avessero cercato di sistemare un minimo la ferita. L'effetto dell'Erbadora ci viene spiegato solo nel capitolo cinque, troviamo che sarebbe stato un po' meglio dare qualche piccola spiegazione prima, giusto per rendere più chiaro e, in un certo senso, realistico questo passaggio, impedendoci di vederla inizialmente come una falla.


Qui non stiamo parlando solo di una reazione al dolore, ma anche allo shock fisico che dovrebbe provare il corpo, e di conseguenza causarne potenzialmente uno mentale, considerando che un'amputazione non è una ferita da nulla.


Quando Allison cade svenuta e i due uomini la portano nella città sotto Parigi, viene detto che l'unico accesso per il luogo in un certo senso anche magico si trova sotto la Senna. Per cui come fa la nostra protagonista ad accedervi, se è svenuta e non può di conseguenza nuotare? Sono dettagli che vengono omessi ma che comunque dovrebbero destare una qualche sorta di sospetto anche nella mente della ragazza, se non in quella del lettore.


- Altro. Nel capitolo uno, la folla attorno alla ghigliottina è tanto rabbiosa, ma quando i due uomini scappano con la ragazza non fanno nulla per ostacolare la loro fuga. Ciò appare surreale, soprattutto per tutti i dettagli forniti sulle persone iraconde che lanciano ogni tipo di improperi verso la ragazza.


La semplicità con cui l'uomo che assiste la ragazza uccide gli uomini sembra un po' innaturale, considerato anche che solo pochi paragrafi dopo nonostante le sue mosse così tanto precise e la sua attenzione irremovibile, viene non solo sorpreso alle spalle da una persona che pare molto meno allenata di lui, ma anche buttato a terra senza potersi rialzare per combattere. In tutto ciò c'è qualcosa che non va.


Allison da quanto capiamo vive(va) a Londra. Ma nella prima parte della storia si ritrova nella Parigi del passato. Le comunicazioni non vengono in alcun modo rese più difficili da questa differenza?


Anche questa cosa viene spiegata solo nel capitolo cinque, ci sembra strano che Allison non se ne sia davvero resa conto fino ad allora. Per di più considerando come il tutto viene narrato sembra che questo possibile problema venga ignorato fin dall'inizio e poi 'sistemato' molto (troppo) più avanti. Oltre a questo, forse risulta anche un po' strano il fatto che non solo si spostano di epoca in epoca, ma anche da luogo a luogo. Non viene indicato il motivo per cui questo succede, facendolo di conseguenza apparire come mancanza di un dato assai di conto.


Alla fine della collocazione a casa dei Waxenstein Allison trova un biglietto con la scritta Glokentrum, nonché il luogo in cui si trova la mappa per gli orologi. Il gruppo decide quindi di dirigersi verso questo posto, tuttavia senza mai chiedersi l'origine del biglietto né se questa possa essere una trappola.


Le dinamiche dell'apparizione del Ginkharo, prima con i Non-Bruciati e gli Usurpatori, e poco dopo con Allison, appaiono molto confuse. Non è chiaro il modo né il momento in cui questo si sposta.


Un'altra cosa un poco assurda è il fatto che quando i tre scappano, nel capitolo uno, inseguiti dai gendarmi, il Lancettiere fa cadere una botte con del grano. Ragionando per assurdo, è impossibile che del grano sparso per terra possa essere un grande ostacolo per delle persone a cavallo. Sarà stata una botte dalle dimensioni molto grandi, certo, ma in tal caso, è per il ragazzo anche una perdita di tempo e fatica preziosi.


6. Caratterizzazione dei personaggi:


I personaggi vengono caratterizzati fin dall'inizio, il prologo già è in grado di mostrarci l'immensa differenza tra i due personaggi che ne sono protagonisti, si trovano agli antipodi, e non è per nulla difficile rendersene conto.


Quando però ci spostiamo ai primi veri capitoli le cose sembrano cambiare. Nonostante la caratterizzazione veloce del prologo aveva fatto scintille per una situazione del genere, qui ci troviamo un po' a brancolare nel buio, diventa difficile mettere a fuoco soprattutto Allison, le sue introspezioni sono poco varie, sorpresa e agitazione, per la maggior parte. Sembra che ci sia poco spazio per ciò che prova la protagonista, la cosa ci ha lasciate un po' interdette perché sarebbe stato interessante approfondire il suo essere spaesata dal viaggio nel tempo che ha fatto, piuttosto che essere ridotto a un continuo "sto sognando, tutto questo è un sogno". In questi primi capitoli ci è sembrata un poco... sbiadita, per dire.


Le relazioni tra i Non-Bruciati sono eccellenti, alla fine del terzo capitolo abbiamo una splendida focalizzazione sui personaggi di Noelle, Isaac ed Eloi. E non è un rapporto convenzionale, tralasciando il fatto che il senso di fratellanza tra Noelle ed Eloi si coglie alla perfezione, abbiamo anche quella tra di lui e Isaac, che viene diverse volte illustrata, facendoci intuire la vera natura della relazione. Non ce ne viene data certezza fino al capitolo nove, ma il modo in cui viene (non) mostrata è misterioso al punto giusto. Considerando anche come questa va poi a influenzare con tanta importanza alcuni comportamenti e molte decisioni di Isaac.


Il Lancettiere è forse quello che ci ha intrigato di più. Ragionevolmente, è quello più misterioso, quindi è normale che abbia catturato la nostra attenzione. Tutto in lui è interessante, dai comportamenti vagamente antisociali, all'identità nascosta, al nome così interessante e originale. Ci interessa molto scoprire come si sia guadagnato questo nome "Lancettiere", che sembra essere abbastanza collegato al concetto di orologio, stuzzicando la nostra curiosità.


Forse appare un poco banale la la sua immediata attrazione per Allison, fin tanto che si fa pure cogliere alla sprovvista durante un combattimento. Ma ammettiamolo, a chi non piace questo genere di feeling nascosto?


Allison è forse la più difficile da analizzare, non molto per una questione illustrata sopra, ma proprio per il fatto di essere un'anonima e semplice ragazza catapultata in un mondo che non conosce che la rende meno "luminosa" di altri personaggi; cogliamo tuttavia la sua determinazione e forza d'animo evidente. Ciò che ci è parso strano, dopo i vari e leciti dubbi sulle situazioni in cui si è trovata, è che sembra adattarsi fin troppo bene a questo nuovo mondo. In particolare ci è parso nell'incontro con il Ginkharo, nel capitolo nove. Abbiamo notato che non ha una reazione troppo diversa da quella del Lancettiere, che però a differenza sua conosce bene questo mondo e probabilmente aveva già incontrato questa creatura. In questo caso la reazione di Allison ci è parsa un po' troppo tranquilla. Come detto anche prima, di lei sarebbe stato bello avere anche frammenti del suo passato, per evidenziare la mancanza per i fratelli e la madre, la sua determinazione nel terminare il suo compito. Il suo passato sarebbe stato un fattore che l'avrebbe caratterizzata di più, perché avrebbe dato fatti concreti di ciò che viene mostrato. Certamente, gli atteggiamenti sono importanti, ma a volte è necessario anche mostrare certi aspetti tramite introspezione che avrebbero solo a rafforzare l'idea che ci si fa su un dato personaggio.


Dorian è il personaggio che dona più leggerezza alla storia, apparentemente privo della rabbia e violenza cieca di alcuni personaggi negativi, è quindi forse quello che possiamo davvero considerare come amico di Allison e un suo potenziale punto di ancoraggio.


Isaac, per quanto secondario, è forse uno dei più interessanti, molto umano nel suo dolore e rancore, mostra bene come sia affetto da cause che non può controllare. Sembra essere psicologicamente anche il meglio caratterizzato, non solo perché le sue emozioni vengono raccontate per filo e per segno senza però togliere del mistero alla sua figura, ma anche perché le sue azioni vengono motivate da fatti concreti, non da idee che potrebbero essere fittizie.


In generale, però, abbiamo trovato un'introspezione piuttosto scarsa, ma il motivo di questo è illustrato nel punto seguente.


7. Coinvolgimento emotivo


Fin dai primi capitoli si coglie una strana sensazione di "manca qualcosa", abbiamo molti avvenimenti, molti personaggi che si mettono in azione, eppure cogliamo poco della trama che li muove. Immaginiamo che con capitoli così lunghi e con così tante personalità questa possa andare a "diluirsi", ma sembra quasi che l'attenzione sia focalizzata più su altri dettagli meno importanti piuttosto che a una caratterizzazione più profonda di alcune situazioni, personaggi (alcuni dei quali sarebbe bello riuscire a inquadrarli un po' prima) e della trama, che a parte pochi spunti non si riesce chiaramente a cogliere. Abbiamo tanti elementi, tanti indizi e tante ramificazioni a seconda dei personaggi, ma sembra mancare il filo conduttore. O almeno, questa è stata la nostra impressione.


Ad ogni modo la lunghezza dei capitoli permette di approfondire le scene, riempiendole di dialoghi e quindi rendendole più interessanti e verosimili.


Pensiamo che usando tantissime azioni e dialoghi per portare avanti gli avvenimenti (per questo tanto di cappello, rende la storia molto realistica), accade molto spesso che usi questi per sostituire l'introspezione dei personaggi. Per quanto azioni e dialoghi siano importanti quando ci troviamo davanti a un personaggio 'normale' come può essere la protagonista, rispetto agli altri personaggi, diventa più difficile da inquadrare proprio perché a parte le reazioni fisiche base abbiamo poco su cui basarci (come abbiamo detto nel punto apposito della caratterizzazione).


L'introspezione pura è necessaria, non può essere totalmente rimossa, altrimenti si rischia di appiattire il tutto. Sfruttiamo questo punto per consigliarti anche che non basta solo mostrare, ma spesso è necessario anche parlare. Abbiamo notato, infatti, che usi troppo frequentemente la tecnica del "don't tell, show", ma questa scelta non sempre è utile. Si finisce per tralasciare molti dettagli anche di grande rilevanza, senza accorgersene, perché un conto è leggerlo dagli occhi di un lettore, un altro da parte dell'autore. Nel caso della personalità di un personaggio, se non usato frequentemente ci sta anche, ma applicarlo in ogni aspetto di una narrazione è impossibile. Qui si tratta di immaginarsi ciò che che viene scritto, per cui andare a fantasticare aggiungendo a modo proprio dettagli in modo che tutto quadri e non contrasti è difficile, perché distoglie anche l'attenzione dalla storia in sé per focalizzarlo su dettagli più o meno grandi. Concentrandoti più sul mostrare anziché sul raccontare, rendi la lettura molto confusa: tra il raccontare e il mostrare ci deve essere un equilibrio, non tutto può essere sempre mostrato.


Abbiamo un'ottima costruzione del mondo con la componente fantasy, i nomi delle città, funzionamento dell'universo in cui sono ambientate e i vari dettagli. C'è una grande minuzia e attenzione, e questo si nota. In particolare, le descrizioni presenti nel capitolo cinque, durante la scena dell'addestramento sono così ben studiate che sembra che quello spiegato sia un mondo vero e non solo una creazione della tua fantasia per questa storia.


8. Breve recensione della copertina:


Si può dire con sicurezza che la copertina salta all'occhio e attira l'attenzione, nonostante alcuni problemi con font e spazi. Questi ultimi infatti non sono gestiti al meglio, l'impostazione generale appare troppo affollata seppur gli elementi siano pochi, c'è troppo poco spazio tra gli uni e gli altri e i bordi esterni. Lo sfondo così saturato di colore temiamo che possa non accompagnare il resto, distogliendo l'attenzione dai soggetti principali.


- Quanto attira a prima vista. Ha un aspetto interessante e abbastanza originale, l'oggetto centrale è intrigante ed è ciò che attira davvero l'attenzione, distinguendo questa copertina dalle solite contenenti una modella.


- Sintonia degli elementi. La posizione degli elementi, seppur semplice, è gestita bene. Ciò che tuttavia non funziona è il modo in cui è stato scritto il titolo, il sottotitolo e il nome autore. Andiamo con ordine; il titolo è posizionato troppo vicino ai bordi, ridurre un po' le dimensioni e gli spazi tra le lettere lo avrebbe reso molto più piacevole alla lettura, magari anche mantenendo la dimensione uguale per tutte le lettere. Ciò che funziona meno di questo aspetto è "il" scritto in corsivo, semplicemente perché il corsivo è ciò che attira l'attenzione nella tipografia, quindi applicarlo a un articolo di minore importanza rispetto a "orologio" e "sangue" è una cosa che andrebbe evitata.


Il sottotitolo "la saga dell'orologio" è invece scritto troppo piccolo e il suo colore va a confondersi con lo sfondo, rendendolo quasi impossibile da notare.


Per il nome autore abbiamo lo stesso problema del titolo e del sottotitolo, troppo largo e poco chiaro.


Recensione a cura di:



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